Il più grande produttore di pet riciclato nella regione MENA ha scelto le soluzioni di selezione “bottle to bottle” (B2B) di TOMRA Recycling per il suo nuovo impianto in Egitto.

Il più grande produttore di PET riciclato ha scelto TOMRA per il suo nuovo impianto

BariQ for Techno and Advanced Industries ha annunciato di avere siglato un accordo per la costruzione, nel governatorato di Giza, in Egitto, di un nuovo impianto di riciclo di bottiglie in PET, che sarà dotato dei più recenti sistemi di selezione della plastica di TOMRA Recycling.

L’azienda egiziana è il principale produttore di rPET nella regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA). Per soddisfare la crescente domanda di rPET in Africa e in Europa e perseguire la propria strategia di diventare una delle aziende più importanti a livello globale e la più grande nella regione Medio Oriente e Africa, BariQ ha deciso di investire in un impianto di riciclo della plastica all’avanguardia. Forte dell’esperienza maturata nel settore e del supporto di una rete di partner affidabili, e grazie alla capacità di produrre PET riciclato per uso alimentare, l’azienda ha posto le basi per imprimere un fortissimo slancio alle attività di riciclo nella regione. 

 

Una tappa fondamentale per la crescita

Il 13 febbraio scorso, con la cerimonia simbolica di posa della prima pietra della costruzione del nuovo impianto di riciclo B2B nel governatorato di Giza, in Egitto, è stata segnata una tappa epocale per il cammino di crescita dell’azienda e sono state poste le basi per il futuro del settore nella regione. All’evento, concepito da BariQ anche per fare da volano per la crescita, hanno partecipato ministri del governo egiziano, ambasciatori, titolari di marchi, fornitori di attrezzature e rappresentanti di istituti finanziari locali e stranieri, ed è stato svelato il progetto del nuovo impianto di riciclo, che sarà in grado di produrre oltre 35.000 tonnellate metriche di rPET per uso alimentare all’anno, facendo risparmiare più di 80.000 tonnellate di emissioni di CO2. Il nuovo impianto andrà a integrare quello di riciclo già operativo dal 2010, che si avvale di 4 sistemi di selezione basati su sensori di TOMRA ed è in grado di lavorare oltre 3 tonnellate di bottiglie in PET all’ora. A oggi, l’azienda produce una quantità annuale di 15.000 tonnellate di rPET per uso alimentare, conforme agli standard di EFSA, FDA, Health Canada e REACH.


Soddisfare la domanda con un nuovo impianto

La costruzione del nuovo impianto da parte di BariQ è motivata dall’aumento della domanda di rPET in numerosi settori; la nuova struttura sarà pienamente operativa nel 2023 e sarà in grado di trattare 
3,5-4 tonnellate metriche di PET post-consumo all’ora. Poiché i requisiti di qualità diventano sempre più rigorosi e la quantità di rifiuti di materiali plastici post-consumo è in aumento, BariQ ha scelto di avvalersi delle competenze di un partner strategico e affidabile come TOMRA, in grado di garantire tecnologie di selezione all’avanguardia. “TOMRA è già da 10 anni un nostro partner di fiducia. Grazie alla stretta collaborazione, alla loro assistenza sia a distanza sia in loco e alle elevate prestazioni delle macchine, otteniamo risultati di selezione eccellenti. Anche se oggi ci sono molti fornitori sul mercato, ci affidiamo a TOMRA come partner perché ci garantisce una soluzione globale in grado di selezionare tutti i tipi di polimeri e scaglie”, ha spiegato Ahmed Elkasaby, Chief Operations Officer di BariQ.
                                                                                                                                                                                                                                                                        Il nuovo impianto sarà dotato di 2 AUTOSORT® di nuova generazione per la preselezione di bottiglie e vaschette in PET e di 2 unità AUTOSORT® FLAKE per un’ulteriore purificazione con selezione dei polimeri per materiale e colore e rimozione affidabile dei contaminanti metallici.                                                                    

Grazie alla combinazione delle più avanzate tecnologie in un’unica macchina, AUTOSORT si avvale, tra le altre cose, delle tecnologie FLYING BEAM® e DEEP LAISER®, che consentono di separare accuratamente le bottiglie in PET per materiale e colore in un processo di selezione a più fasi. Dopo che il materiale preselezionato viene triturato, lavato e asciugato, le macchine AUTOSORT FLAKE creano una frazione di scaglie di PET puro di colore trasparente/azzurro, che sarà poi lavorata e trasformata in pellet. Il prodotto finale, pari a circa 35.000 tonnellate all’anno, sarà venduto ai proprietari di marchi globali e alle aziende di trasformazione che mirano ad aumentare il contenuto di materiale riciclato con rPET per uso alimentare. 

Elie Sandros, Area Sales Manager Medio Oriente e Africa di TOMRA Recycling, ha dichiarato: “Ho seguito il progetto fin dall’inizio e sono orgoglioso di avervi contribuito. Vedere l’evoluzione della gestione dei rifiuti nel paese e i progressi tecnici che abbiamo fatto nel corso degli anni, mi rende fiducioso che la nostra collaborazione aiuterà i produttori di plastica a raggiungere i loro obiettivi di contenuto riciclato e a dare impulso alla gestione dei rifiuti all’insegna dell’economia circolare nei mercati MENA e MEA”.

Il problema della gestione dei rifiuti e la necessità di leggi ad hoc

Il problema dell’accumulo dei rifiuti in natura è di proporzioni globali e i paesi dell’Africa non fanno eccezione. La mancanza di investimenti e la carenza di infrastrutture per la gestione dei rifiuti in alcune regioni rendono difficile promuovere un riciclo della plastica di alta qualità, che consenta di mantenerne intatte le caratteristiche. Dato che si prevede un raddoppio della popolazione africana entro il 2025 e che il volume dei rifiuti di plastica post consumo è in rapida crescita, la necessità di trovare soluzioni e di varare leggi ad hoc per permettere il riciclo e mitigare l’inquinamento da plastica diventa quanto mai urgente.

Nonostante le difficoltà, il continente si sta muovendo con decisione nella lotta contro i rifiuti di plastica. Un divieto completo o parziale delle borse di plastica è già stato introdotto in 30 paesi per combattere i rifiuti di plastica che intasano i corsi d’acqua e i sistemi di scolo delle acque. Oltre a queste misure, paesi come il Sudafrica hanno riconosciuto l’enorme potenziale di leggi ad hoc, come il regime di responsabilità estesa del produttore (EPR – Extended Producer Responsibility), che mira a finanziare e far progredire la gestione dei rifiuti e le infrastrutture per il riciclo. Tale regime attribuisce ai proprietari dei marchi (produttori) la responsabilità della gestione adeguata e sostenibile dei prodotti di plastica che immettono sul mercato, e contribuisce pertanto a garantire che i rifiuti siano gestiti correttamente, a partire dalla progettazione alla fine del ciclo di vita di un prodotto. Mentre Kenya, Ghana e Nigeria hanno già adottato un regime di responsabilità estesa del produttore, il Sudafrica lo ha reso obbligatorio per gli importatori e i produttori di imballaggi in plastica solo nel 2021. I proprietari dei marchi, sia che operino a livello locale o globale, sono pertanto chiamati a rispettare il quadro normativo e a contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati. “Con l’investimento di Bariq nel nuovo impianto in Egitto e l’utilizzo delle attrezzature di selezione più avanzate, diamo congiuntamente ai proprietari di marchi in Africa l’accesso a maggiori quantità di resina di PET riciclato di alta qualità, che li aiuta a soddisfare gli obiettivi di contenuto riciclato e gli impegni di sostenibilità che si sono prefissati. Sono orgoglioso che la nostra collaborazione, iniziata ben 10 anni fa, ci consenta oggi di imprimere una svolta così importante per l’Africa”, ha concluso Tasos Bereketidis, Regional Director Emerging Markets di TOMRA Recycling.